Una breve Storia
Nella storia dell’umanità il tema della “cura degli affetti” cioè del prendersi cura della sofferenza emotiva è presente già nella medicina dell’antichità in oriente e in occidente.
Sarà con la cultura greca che si iniziano a strutturare gli strumenti e le modalità necessarie per prendersi cura delle difficoltà emotive.
Nell’800, in Francia, nascerà la pratica clinica dell’ l’ipnosi; poi nel ‘900 con S. Freud (1856-1939) inizierà lo studio dell’inconscio e si strutturerà una pratica clinica.
Freud fu presto insoddisfatto dei risultati passeggeri dell’ipnosi appresa da Charcot (1825-1893), e finalizzò la sua ricerca e i suoi studi per fare in modo che il paziente ricordasse e superasse l’evento traumatico che secondo lui aveva provocato la nevrosi al di fuori dalla trance ipnotica.
Prese avvio la pratica delle “libere associazioni” che definì la nascita della tecnica della psicoanalisi.
Dal ‘900 a oggi le teorie e le tecniche psicoanalitiche si sono modificate, dando luogo a scuole diverse.
Dopo le prime scissioni dal movimento psicoanalitico di Jung (1875-1961) e di Adler (1870-1937), seguirono quelle di Rank, Stekel, e Reich. Quest’ultimo continuerà la ricerca freudiana sull’inscindibile unità psiche – corpo.
Sarà proprio W. Reich a fondare il filone delle psicoterapie corporee.
La psicoterapia oggi in Italia
Per psicoterapia s’intende oggi una terapia della psiche realizzata con strumenti psicologici come il colloquio, il confronto e la relazione.
In Italia, la specializzazione di psicoterapeuta è riservata a Medici e Psicologi iscritti ai relativi Albi professionali, che abbiamo concluso una formazione post lauream almeno quadriennale presso una scuola universitaria o privata riconosciuta dal MIUR e che siano annotati nell’elenco degli psicoterapeuti del proprio Ordine Professionale.
Solo costoro possono esercitare la professione di psicoterapeuta.
La psicoterapia individuale
La psicoterapia individuale è un lavoro terapeutico che si fa in due, paziente e terapeuta. Si svolge attraverso il colloquio, la parola, l’elaborazione e la relazione terapeutica; attraverso questi strumenti si possono comprendere le ragioni profonde del malessere e della sofferenza.
Il processo terapeutico consta di una fase preliminare, conoscitiva e diagnostica; di una fase terapeutica vera e propria, e di una fase finale di separazione e conclusione del percorso.
Nella fase preliminare si formula il “contratto terapeutico” un accordo reciproco inerente gli obiettivi e la durata approssimativa della terapia, nonché la cadenza e la durata delle sedute.
Solitamente le seduta hanno una cadenza settimanale ed una durata che può essere di 50-60 minuti, o anche di 90 minuti nella terapia corporea.
Obiettivi di un percorso terapeutico individuale
Un percorso terapeutico favorisce il processo di consapevolezza del proprio funzionamento, che si esprime attraverso le proprie modalità relazionali e comportamentali.
I comportamenti disfunzionali e le sintomatologie come ansia, agitazione, insonnia etc., si ripercuotono nella vita affettiva, familiare, sociale e lavorativa causando disagio e malessere.
Il terapeuta rileva, attraverso la relazione terapeutica, gli elementi necessari a superare il disagio, facendo leva sulle risorse e qualità della persona, innescando il cambiamento verso un equilibrio funzionale orientato al benessere, alla crescita personale e a una migliore qualità di vita.
Articolo a cura della
Dr.ssa Dott.ssa Francesca Zoppi
Psicologa Psicoterapeuta a Roma e Nettuno