Whilelm Reich “filosofo” e la coerenza dell’universo

Whilelm Reich, medico e psichiatra, si dedicò a preziose ricerche su quella che lui chiamò la “biopatia del cancro”; si occupò di biologia concentrandosi su esperimenti per indagare l’origine degli esseri organici; ampliò la sua conoscenza dell’umano alla psicologia collettiva espressa dalla politica, con il saggio “Psicologia di massa del fascismo”. Ma visse anche una spiritualità libera da dogmi religiosi, confermata da opere magnificamente ispirate come “L’assassinio di Cristo”. Insomma il nostro psicologo austriaco, come un antico saggio, era ancora in contatto con l’essenza unitaria delle cose, che l’uomo, un po’ per focalizzare al meglio le proprie forze, ma anche forse per una perdita di ‘comunione cosmica’, ha diviso in settori disciplinari.

Reich aveva un modo organico di pensare, una logica unitaria che, come una lente, gli permetteva di interpretare il mondo in modo coerente. Tale coerenza lo rende affine a pensatori che hanno fatto la storia della conoscenza in Occidente; egli era così anche un profondo e coraggioso filosofo.
Un filosofo, perché ha dedicato la sua esistenza a scoprire il perché della sofferenza e la causa prima della vita nell’universo, ma privo di tutti quegli orpelli e cavilli cerebrali in cui talvolta si smarrisce la più immensa disciplina.

Il principio secondo il quale non esiste un istinto di morte, (in contrasto con Freud), ma la vita nasce aperta e disponibile, sembra in accordo con la concezione umana ed etica del filosofo francese Jean-Jacques Rousseau. Secondo lui infatti, l’essere umano è buono per natura, sono i vincoli sociali che lo rendono ostile e malato. Le disuguaglianze, la menzogna e la crudeltà sono il risultato di un processo di civilizzazione forzata. Certo Rousseau non è così ingenuo da non rendersi conto che anche in natura ci sono sofferenze e violenze, ma trova che esse, se confrontate, siano preferibili rispetto a quelle dell’uomo educato alla cultura del dominio. Negli “Scritti Politici” si espresse così: «Il bisogno elevò i troni; le scienze e le arti li hanno rafforzati».

Spostandoci ad un livello per cosi dire ‘filosofico’, la teoria di Reich per cui la fonte della vita è un’energia benevola e gioiosa, si può accostare alla concezione del male di Agostino D’Ippona; secondo quest’ultimo il male metafisico è privo di una propria consistenza originaria, esso non possiede una propria autonomia ontologica, ma è solo un derivato del bene. Un po’ come la ‘peste emozionale’, la quale non è che pulsione vitale imbrigliata. La pulsione vitale diventa distruttiva solo quando impedita, diventa maligna solo quando ostacolata. La sessualità allora, che si tramuta in perversione solo laddove l’energia pulsionale viene repressa, è l’espressione emotiva e fisica di questi principi.

Reich osservava le galassie e restava ammaliato davanti alle vescicole di orgone vibrante negli unicellulari, stupito dallo stesso mistero che anima lo spazio stellare e le minuscole amebe.
L’idea che non vi fosse una discontinuità sostanziale tra pensiero e materia, ma che una sola energia scaturisse in intelletto e corpi, lo avvicina anche a Giordano Bruno; li accomuna inoltre il destino “eretico” e l’esito di condanna.

«Tutti gli esseri viventi sono fenomeni diversi di un’unica sostanza universale; traggono dalla stessa radice metafisica e la loro differenza è quantitativa, non qualitativa», scriveva il monaco ribelle; infatti Reich, studiava gli uragani come gli orgasmi e ne scopriva le stesse leggi. Entrambi martiri del libero pensiero sì, ma con una tensione spirituale più forte di quanto si tenda a credere.

Giulia Bertotto
Dottoressa in Filosofia e Consulente Filosofico UPRA

Breve Biografia di Giulia Bertotto

Giulia Bertotto è laureata in Filosofia a La Sapienza di Roma e ha conseguito un master in Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale. Scrive per “Romait” e “Il quotidiano del Lazio”, collabora con “La rivista culturale” di antropologia, ha scritto il testo critico della mostra 1-16Origin perMatera Capitale Europea della Cultura 2019. Si è occupata anche di articoli relativi alla comunicazione tra uomo e cane dal punto di vista filosofico per il sito Inpetra. Partecipa alle attività e seminari dell’Istituto Reich.

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